Bottiglieri says rates and regulators pushed shipping company to the edge

 

The Giuseppe Bottiglieri Shipping Company fell victim to low rates, excessive regulation and unfavourable currency effects. The company was forced to turn to bankruptcy protection in 2017

 

‘We had to face all the proceedings and the competition of other shipowners who wanted to take advantage of situation,’ argues GBSC principal

Link: https://lloydslist.maritimeintelligence.informa.com/LL1129506/Bottiglieri-says-rates-and-regulators-pushed-shipping-company-to-the-edge

Molo Beverello lavori „Lavori al Molo Beverello, in arrivo la nuova biglietteria (provvisoria)“

 

l nuovo pontile per il collegamento tra Roma e Barcellona e la biglietteria provvisoria al molo Beverello a Napoli. Piccoli interventi che però danno il via a opere infrastrutturali importanti nei porti del centro-sud Italia e che sono stati annunciati oggi nel corso della seconda giornata di Shipping and the Law, il convegno internazionale sul trasporto marittimo che si tiene a Napoli, che oggi si è occupato di infrastrutture portuali ma anche delle nuove sfide nel settore legale dello shipping, dalle navi senza equipaggio, alla Brexit, alla gestione dei rifiuti pericolosi prodotti dal settore.

Il primo progetto a partire è quello del rifacimento del Molo Beverello a Napoli che partirà con la costruzione di una struttura provvisoria che sarà utilizzata nella fase di costruzione della stazione marittima, per poter poi procedere alla demolizione le biglietterie attuali e partire con la realizzazione del nuovo terminal, che sarà una moderna struttura di 2.400 mq coperti, nella quale saranno presenti le attività al servizio dei passeggeri: dall’accoglienza per imbarco-sbarco, alle biglietterie, dalla sosta al ristoro ed all’informazione, per un investimentodi 18 milioni di euro. “Sono in corso – spiega Pietro Spirito, presidente dell’Autorità di Sistema del Tirreno Centrale – le attività propedeutiche all’avvio del cantiere: stiamo avendo anche una interlocuzione con gli operatori e con le compagnie che lavorano al Beverello, per condividere le decisioni. Nel mese di ottobre apriamo il cantiere di costruzione delle biglietterie provvisorie e così potremo liberare la stazione marittima attuale per la demolizione e l’inizio del nuovo edificio”. Spirito ha anche sottolineato le difficoltà per i manager dei porti di stare al passo con un mondo, come quello del commercio marittimo, che cambia molto rapidamente: “Nonostante la crisi e l’opinione degli esperti – ha detto – la dimensione delle flotte sia nel settore commerciale che in quello dei passeggeri sta crescendo. Questo vuol dire che le infrastrutture portuali devono adattarsi alle nuove flotte, un impegno molto difficile perché le procedure amministrative in Italia non  sono al passo con i tempi per le sfide che dobbiamo affrontare”. Anche sui finanziamenti per i progetti infrastrutturali, Spirito ha sottolineato che in futuro “i privati dovranno sempre di più essere coinvolti negli investimenti dei porti. Al settore pubblico deve rimanere il finanziamento di quegli investimenti che non portano profitti, per gli altri ci deve esse un ruolo crescente degli operatori privati”.

Nel sistema portuale di Roma, invece, sta per partire la costruzione del nuovo pontile a Civitavecchia che sarà dedicato al collegamento con Barcellona, un progetto gemello con la città catalana, che ne realizza uno a sua volta. “E’ un lavoro da otto milioni di euro – spiega Francesco Di Majo, presidente dell’Autorità di Sistema del Tirreno Centro-settentrionale – finanziato in parte dall’Unione Europea e che è stato presentato insieme a Barcellona. I lavori cominceranno la settimana prossima. Il progetto di sviluppo più grosso è però quello del porto commerciale di Fiumicino, che prevede nel complesso un investimento da 500 milioni di euro. Per ora abbiamo un finanziamento dalla Bei da 100 milioni per Fiumicino e cominciamo con il primo piccolo pezzo, la costruzione della darsena pescherecci che permetterà loro di non attraccare più nel porto canale, nell’area della nuova darsena verranno delocalizzati anche alcuni cantieri navali che sono in città. Siamo su questo alla progettazione esecutiva e per il 2021 parte la gara d’appalto”. Di Majo ha sottolineato anche che il porto di Civitavecchia ha avuto dall’Ue l’ok e i fondi sul progetto da 4 milioni di euro per ultimo miglio di connessione su ferro che aiuterà la logistica del porto commerciale.

Anche nel’ultima giornata il tema dell’ambiente è stato al centro della discussione a Shipping and the Law, una sfida che anche i giovani armatori raccolgono, chiedendo però un impegno da parte di tutti i soggetti: “Siamo già – spiega Giovanni Gavarone, presidente del settore giovani di Confitarma – il vettore più green al mondo ma abbiamo un impegno sempre maggiore come dimostra il taglio delle emissioni di zolfo che entra in vigore a gennaio. Gli armatori investono ma non possiamo continuare senza infrastrutture. Penso al Gas Naturale Liquefatto, che in Italia non ha ancora un punto di rifornimento. So che non è facile perle autorità allestirlo ma ad esempio a Barcellona lo stanno facendo. Non si può pretendere che facciano tutto gli armatori che stanno già investendo nonostante la crisi: ricordo che montare uno scrubber, che abbatte le emissioni delle navi, costa un milione e mezzo di euro eppure gli armatori lo stanno facendo dimostrando che sono pronti a ogni sforzo ma non possono pagare il biglietto da soli. Oggi nelle compagnie ci sono anche i fondi di investimento, che vogliono utili, si può spiegare loro che dalla lotta al cambiamento climatico non arriveranno di certo guadagni, ma diventa difficile prospettare un bagno di sangue finanziario”. Come da tradizione Shipping and the Law si è concluso con l’analisi del momento del commercio marittimo dal punto di vista legale, in un paese come l’Italia in cui, ha sottolineato Francesco Saverio Lauro, avvocato marittimista e organizzatore della manifestazione: ” Bisogna assolutamente intervenire per sbloccare la ratifica di convenzioni internazionali rispetto a cui l’Italia ha partecipato alla redazione, ha poi aderito ma ha “dimenticato” di completarne la ratifica. Per esempio è inconcepibile il mancato deposito dello strumento di ratifica della Convenzione di Londra sulla Limitazione della Responsabilità per i Crediti Marittimi, un atto che il mondo marittimo attende da anni e che  2012, con l’introduzione in Italia della normativa sulla assicurazione degli armatori per i crediti marittimi che presuppone la ratifica della Convenzione, lascia gli armatori italiani in una posizione di grande incertezza e inferiorità rispetto a quelli degli altri paesi. La mancata ratifica non dipende a mio avviso da una volontà politica in questo senso ma semplicemente da dimenticanze, lentezze, insomma dalla solita negligenza. E’ un ritardo masochista che danneggia gravemente il Paese la sua industria marittima su cui occorre che l’attuale governo agisca immediatamente”

 

Link: http://www.napolitoday.it/cronaca/lavori-molo-beverello.html

A Shipping and the Law gli armatori accettano la sfida della green economy

 

10 ottobre 2019 – “Stiamo entrando nella quarta rivoluzione industriale che è diversa dalle precedenti perché si basa anche sulla comunicazione e connettività oltre che sulla tecnologia. Sono tante le sfide che ci attendono a partire dall’enorme cambiamento delle regole sulle emissioni a partire da gennaio che ci porta sulla strada verso il 2050, quando il settore del commercio marittimo si è impegnato a dimezzare le proprie emissioni di Co2”. Questo lo scenario descritto da Esben Poulsson, presidente dell’International Chamber of Shipping, l’associazione mondiale degli armatori, in apertura della decima edizione di Shipping and the Law, che anche quest’anno ha raccolto a Napoli, al Maschio Angioino, il gotha del settore marittimo globale. Poulsson ha anche sottolineato la scelta indicata dall’Onu di istituire delle grandi aree marine protette negli oceani e che “le sfide sull’ambiente – ha detto – coinvolgono non solo gli armatori, ma anche i porti e dobbiamo chiederci cosa fare dal punto di vista infrastrutturale. Se vogliamo arrivare pronti alla deadline del 2050 non abbiamo tempo da perdere”. Il tema dell’ambiente è centrale nell’edizione 2019 di Shipping and the Law, come evidenzia Francesco Saverio Lauro, avvocato marittimista e organizzatore dell’evento: “Il mondo dello shipping – spiega – ha tre orizzonti: da gennaio 2020 c’è l’abbattimento delle emissioni di zolfo, al 2030 bisogna guardare ai cambiamenti dello scenario economico mondiale che ci illustra qui a Napoli Hamish McRae, futurologo e professore a Oxford, mentre nel 2050 c’è l’obiettivo di dimezzare le emissioni del comparto. Su questo lavoriamo al nostro forum di Napoli per sviluppare soluzioni, sapendo che non tutte le idee coincidono ma che da questo dibattito nascono elementi di novità per la capacità dell’industria marittima di affrontare le sfide. L’ambiente è oggi un tema centrale per questo abbiamo mostrato qui a Shipping anche l’intero discorso di Greta”. Una sfida subito raccolta dall’armatore Emauele Grimaldi che ha annunciato la produzione di nuove navi che rispetteranno le città portuali, spegnendo i motori quando sono attraccate e dicendo stop alle colonne di fumo che si alzano dalle navi in porto: “Abbiamo ordinato – spiega l’armatore – 12 nuove navi e 5 car carrier. Le car carrier sono le più efficienti mai costruite, possono portare 7-8000 auto e consumano quanto le navi che anni fa ne portavano 1500, quindi sono molto più grandi e 4-5 volte più efficienti di quelle di un tempo. I traghetti in produzione sono invece tra i primi ibridi al mondo, con una potenza di batterie molto alta che gli permette di stare importo con emissione zero con degli shaft, degli alberi di trasmissione, che sono sul motore principale e prelevano i picchi di potenza che ricarica le batterie. Quando arriva in porto, quindi, la nave può spegnere completamente i motori e avere tutta l’elettricità necessaria dalle batterie, che peraltro si ricaricano anche quando la nave è ferma grazie ai pannelli solari. Su questo novità avremo presto alcune delle navi più avanzate al mondo ed è un orgoglio napoletano”.

Link: http://primo-magazine.blogspot.com/2019/10/a-shipping-and-law-gli-armatori.html

Giovani armatori accettano sfida sui cambiamenti climatici

 

Giovani armatori accettano sfida sui cambiamenti climatici:
siamo in prima linea ma ci vuole impegno anche dalle autorità

Il nuovo pontile per il collegamento tra Roma e Barcellona e la biglietteria provvisoria al molo Beverello a Napoli. Piccoli interventi che però danno il via a opere infrastrutturali importanti nei porti del centro-sud Italia e che sono stati annunciati oggi nel corso della seconda giornata di Shipping and the Law.

Il convegno internazionale sul trasporto marittimo che si tiene a Napoli, oggi si è occupato di infrastrutture portuali ma anche delle nuove sfide nel settore legale dello shipping, dalle navi senza equipaggio, alla Brexit, alla gestione dei rifiuti pericolosi prodotti dal settore.

Il primo progetto a partire è quello del rifacimento del Molo Beverello a Napoli che partirà con la costruzione di una struttura provvisoria che sarà utilizzata nella fase di costruzione della stazione marittima. Poi si potrà procedere alla demolizione le biglietterie attuali e partire con la realizzazione del nuovo terminal. È infatti prevista una moderna struttura di 2.400 mq coperti. Saranno presenti le attività al servizio dei passeggeri: dall’accoglienza per imbarco-sbarco, alle biglietterie, dalla sosta al ristoro ed all’informazione, per un investimento di 18 milioni di euro.

“Sono in corso – spiega Pietro Spirito, presidente dell’Autorità di Sistema del Tirreno Centrale – le attività propedeutiche all’avvio del cantiere: stiamo avendo anche una interlocuzione con gli operatori e con le compagnie che lavorano al Beverello, per condividere le decisioni. Nel mese di ottobre apriamo il cantiere di costruzione delle biglietterie provvisorie e così potremo liberare la stazione marittima attuale per la demolizione e l’inizio del nuovo edificio”. Spirito ha anche sottolineato le difficoltà per i manager dei porti di stare al passo con un mondo, come quello del commercio marittimo, che cambia molto rapidamente.

Link: https://www.napolifactory.it/2019/10/10/giovani-armatori-accettano-sfida-sui-cambiamenti-climatici/

Meno emissioni dalla navi per rispettare ambiente, parte da Napoli la sfida degli armatori

 

NAPOLI – Dall’evoluzione degli equilibri e degli assetti politici alle nuove barriere protezionistiche che caratterizzano gli scenari internazionali.

Dallo sviluppo sempre più rapido delle scienze e delle tecnologie alla introduzione di nuove normative volte a difendere l’ambiente, limitando le emissioni delle navi e lottare contro i cambiamenti climatici.

Questi gli argomenti su cui hanno avviato un confronto i vertici delle organizzazioni armatoriali di tutto il mondo impegnati a Napoli alla 10° edizione della conferenza internazionale Shipping and law, ideata dall’avvocato marittimista, Francesco Lauro

Ai lavori hanno partecipato il presidente di Confitarma, Mario Mattioli, e il presidente dell’Autorità portuale di Napoli, Pietro Spirito

Lavori al Molo Beverello, in arrivo la nuova biglietteria

Il nuovo pontile per il collegamento tra Roma e Barcellona e la biglietteria provvisoria al molo Beverello a Napoli. Piccoli interventi che però danno il via a opere infrastrutturali importanti nei porti del centro-sud Italia e che sono stati annunciati oggi nel corso della seconda giornata di Shipping and the Law, il convegno internazionale sul trasporto marittimo che si tiene a Napoli, che oggi si è occupato di infrastrutture portuali ma anche delle nuove sfide nel settore…
la provenienza: Napoli Today

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Moby, respinta l’istanza di fallimento pronta l’azione giudiziaria per i danni

 

La Moby è solida, rigettata la richiesta di fallimento. Una breve del Gruppo Onorato armatori inforna che «Il Tribunale di Milano, con decreto depositato oggi (ieri ndr), in accoglimento delle difese di Moby S.p.A. ha dichiarato l’infondatezza di quanto sostenuto da alcuni bondholders ed ha respinto l’istanza di fallimento presentata da questi ultimi, che sono stati anche condannati al pagamento delle spese giudiziarie». Pretesa infondata, dunque. Una decisione che apre la porte ad eventuali azioni di risarcimento tant’è che il Gruppo che fa capo all’armatore Vincenzo Onorato aggiunge anche che «Moby sta valutando la proposizione di un’azione giudiziaria nei confronti di Sound Point e degli altri fondi speculativi ricorrenti per ottenere il risarcimento dei danni causati dalla loro azione».

 

LE TAPPE
Come si ricorderà tutto nasce qualche settimana fa quando i possessori di un bond da 300 milioni di Moby, con scadenza 2023, hanno presentato l’istanza di fallimento di Moby al Tribunale di Milano. L’azione avrebbe preso le mosse dalla cessione di due navi di Moby con il contestuale acquisto di altre due unità dall’armatore danese. Una operazione valutata negativamente dai fondi perché ritenuta mirata ad incassare in quanto sono state vendute la Wonder e la Aki, rispettivamente costruite nel 2001 e del 2005, mentre quelle acquistate, King Seaways e Princess Seaways sono state costruite rispettivamente nel 1987 e 1986. La reazione di Vincenzo Onorato fu subito dirompente: «Onorato Armatori e sotto attacco – disse – da parte di fondi speculativi, con sede in paradisi fiscali, che mirano ad attaccare il patrimonio dell’azienda il cui valore supera il miliardo di euro. La Compagnia e sana e solida e, come già comunicato agli investitori, i conti di quest’anno mostrano pressoché il raddoppio dei risultati dello scorso anno. Abbiamo sempre pagato con regolarità i nostri impegni nei confronti delle banche e degli investitori».
CONFITARMA
La vicenda Moby, comunque, invita ad un ripensamento dai rapporti tra fondi di investimento e armamento. Un tema che il presidente di Confitarma, Mario Mattioli ha ripreso ieri nel suo intervento al meeting internazionale Shipping and tue Law organizzato a Napoli, per il decimo anno consecutivo, dall’avvocato Francesco Saverio Lauro. Il presidente Mattioli ha innanzitutto sottolineato che «occorre risolvere quelle delicate situazioni finanziarie che si sono venute a creare attraverso nuova capacita di finanziamento per le imprese armatoriali, con soluzioni innovative per risolvere i crediti incagliati». E proprio per questo secondo il ragionamento del presidente di Confitarma, e necessario un dialogo continuo anche con quelle realtà in grande crescita nel panorama nazionale e internazionale, che rappresentano fonti alternative al finanziamento bancario. «Lo stiamo facendo – ha sottolineato – attraverso tavoli ad hoc che mirano a evitare fenomeni speculativi promuovendo invece percorsi virtuosi di alleanza e collaborazione e guardando al ripristino, alla continuità e allo sviluppo sul territorio delle nostre aziende. A questo proposito, crediamo fermamente che il governo debba intervenire con modelli ad hoc, collaborando con banche e fondi di investimento, garantendo un migliore rating del pacchetto e riducendo i costi del finanziamento». Infine, il presidente di Confitarma si e soffermato sull’esigenza di far comprendere a tutti – istituzioni politiche, attori finanziari, produttori del settore, consumatori – l’importanza del sistema marittimo e, in primo luogo, della rete di trasporto marittimo che collega le economie dei Paesi. «Confitarma, grazie a un grande carico di esperienza e abilità, e un think tank vitale, collezionista di idee, luogo di lavoro per fatti e azioni e per creare opportunità di incontro, analisi e confronto. E la casa comune degli armatori italiani, il centro del cluster marittimo italiano».

Link: https://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/moby_respinta_l_istanza_di_fallimento_pronta_l_azione_giudiziaria_per_i_danni-4787922.html

Grimaldi: “Presto navi con batterie che spegneranno i motori in porto”

 

A Shipping and the Law gli armatori raccolgono sfida cambi climatici

Gli armatori raccolgono le sfide della lotta al cambiamento globale e annunciano nuove strategie di taglio delle emissioni, guardando anche all’inquinamento delle città portuali. E’ questo uno dei messaggi che arriva dalla prima giornata di Shipping and the Law, il convegno sul commercio marittimo di Napoli, giunto alla decima edizione e che punta quest’anno sul tema Lo shock del nuovo”.

Tra i più attivi sul’ambiente l’armatore Emauele Grimaldi che ha annunciato la produzione di nuove navi che rispetteranno le città portuali, spegnendo i motori quando sono attraccate e dicendo stop alle colonne di fumo in porto: “Abbiamo ordinato – spiega l’armatore – 12 nuove navi e 5 car carrier. I traghetti in produzione sono tra i primi ibridi al mondo, con una potenza di batterie molto alta che gli permette di stare importo con emissione zero con degli shaft, degli alberi di trasmissione, che sono sul motore principale e prelevano i picchi di potenza che ricarica le batterie. Quando arriva in porto, quindi, la nave può spegnere completamente i motori e avere tutta l’elettricità necessaria dalle batterie, che peraltro si ricaricano anche quando la nave è ferma grazie ai pannelli solari. Su questo novità avremo presto alcune delle navi più avanzate al mondo ed è un orgoglio napoletano”.

La sfida ambientale al convegno è stata lanciata dal’organizzatore Francesco Saverio Lauro, avvocato marittimista, anche attraverso la proiezione del discorso di Greta all’Onu. “Il mondo dello shipping – spiega Lauro – ha tre orizzonti: da gennaio 2020 c’è l’abbattimento delle emissioni di zolfo dal 3,5% allo 0,5, al 2030 bisogna guardare ai cambiamenti dello scenario economico mondiale, mentre nel 2050 c’è l’obiettivo di dimezzare le emissioni del comparto. Su questo lavoriamo al forum di Napoli per sviluppare soluzioni, sapendo che non tutte le idee coincidono ma che da questo dibattito nascono elementi di novità per la capacità dell’industria marittima di affrontare le sfide”. L’impegno degli armatori è stato sottolineato anche da Mario Mattioli, presidente di Confitarma: “Utilizzare carburanti – ha detto – che hanno una percentuale di zolfo dell’85% in meno farà calare le emissioni ma significa usare carburanti più costosi e non ancora del tutto testati, un minimo di preoccupazione c’è nel settore. Anche per questo molti armatori guardando al Gnl (gas naturale liquefatto, ndr) per la propulsione a gas che ha meno emissioni dannose”.

Link: https://telenord.it/grimaldi-presto-navi-con-batterie-che-spegneranno-i-motori-in-porto

Ambiente e innovazioni tecnologiche, Mario Mattioli a Shipping and the Law

 

Di fronte ai vertici delle organizzazioni mondiali ed europee degli armatori, nonché ai rappresentanti delle istituzioni, esperti di shipping e di finanza riuniti a Napoli per la X dizione di Shipping and the Law, il 9 ottobre Mario Mattioli ha parlato di ciò che Confitarma ha fatto e sta facendo “consapevole della forza di una categoria che da sempre è in grado di affrontare le sfide del mercato globale”. “Grazie al Registro Internazionale, fortemente voluto e difeso da Confitarma, -ha affermato il Presidente Mattioli – la flotta mercantile italiana è cresciuta in quantità e in qualità.

Con la flotta è cresciuto tutto il cluster marittimo che ha raggiunto posizioni di leadership nella cantieristica, nella nautica da diporto, e nella portualità”. Grazie ad una flotta competitiva gli armatori italiani hanno investito e continuano ad investire per rendere le loro navi sempre più sicure ed ecologiche. “L’armamento italiano è fortemente coinvolto nelle iniziative globali per ottenere una significativa riduzione delle emissioni di CO2, fissata in sede IMO per il 2050 al 50% rispetto ai livelli del 2008. Stiamo poi già utilizzando fonti energetiche a “zero emissioni”, in particolare quando sono ormeggiate nei porti, con navi sempre più verdi”.

Anche l’occupazione marittima italiana è stata favorita dal Registro Internazionale e per promuovere le carriere marittime Confitarma sta dando da anni notevole impulso alla formazione delle nuove generazioni, attraverso la partecipazione e il sostegno ad attività e progetti formativi per il mare e per la terra, partendo sempre dalle concrete esigenze delle aziende per definire i programmi e strutturare i corsi al fine di avvicinare domanda e offerta di lavoro Sul fronte dei rapporti con il mondo della finanza, secondo il Presidente Mattioli occorre risolvere quelle delicate situazioni finanziarie che si sono venute a creare attraverso nuova capacità di finanziamento per le imprese armatoriali, con soluzioni innovative per risolvere i crediti incagliati. Ed è anche necessario un dialogo continuo anche con quelle realtà in grande crescita nel panorama nazionale e internazionale, che rappresentano fonti alternative al finanziamento bancario.

“Lo stiamo facendo attraverso tavoli ad hoc che mirano a evitare fenomeni speculativi promovendo invece percorsi virtuosi di alleanza e collaborazione e guardando al ripristino, alla continuità e allo sviluppo sul territorio delle nostre aziende. A questo proposito, crediamo fermamente che il governo debba intervenire con modelli ad hoc, collaborando con banche e fondi di investimento, garantendo un migliore rating del pacchetto e riducendo i costi del finanziamento”. Infine, il Presidente di Confitarma si è soffermato sull’esigenza di far comprendere a tutti – istituzioni politiche, attori finanziari, produttori del settore, consumatori – l’importanza del sistema marittimo e, in primo luogo, della rete di trasporto marittimo che collega le economie dei Paesi. “Confitarma, grazie a un grande carico di esperienza e abilità, è un think tank vitale, collezionista di idee, luogo di lavoro per fatti e azioni e per creare opportunità di incontro, analisi e confronto. È la casa comune degli armatori italiani, il centro del cluster marittimo italiano”.

 

Link: https://nonsolonautica.it/10/10/2019/nautica-news/ambiente-e-innovazioni-tecnologiche-mario-mattioli-a-shipping-and-the-law/