Conclusa la X edizione si SHIPPING&THELAW, in rappresentanza COSMAR il Segretario Rossella Picone

 

I

eri 10 ottobre si è concluso a Napoli, Sala dei Borboni, Maschio Angioino la X edizione della conferenza internazionale Sipping and the Law organizzata, come ogni anno, dallo studio legale Lauro. Hanno partecipato i vertici delle organizzazioni mondiali, europee ed italiane degli armatori per discutere degli scenari futuri dell’industria marittima.

Tra i numerosi partecipanti sono intervenuto i vertici delle associazioni armatoriali: il presidente Esben Poulsson e il vicepresidente Emanuele Grimaldi della International Chamber of Shipping (ICS), l’assise mondiale degli armatori; il president elect della European Community Shiowners Associations (ECSA) Claes Berglund, il tedesco Thomas Rehder e il già presidente degli armatori greci Jhon Lyras; il presidente di Confitarma Mario Mattioli e quello dei giovani armatori italiani Giacomo Gavarone.

“The Shock of the new” è infatti il titolo scelto per il decennale di Shipping and The Law da Francesco S.Lauro, avvocato marittimista e ideatore della manifestazione. Le questioni discusse in questi due giorni sono state numerose e di grande impatto: Dall’evoluzione degli equilibri e degli assetti politici alle nuove barriere protezionistiche che caratterizzano gli scenari internazionali. Dallo sviluppo sempre più rapido delle cienze e delle tecnologie alla introduzione di nuove normative volte a difendere l’ambiente, limitare le emissioni e lottare contro i cambiamenti climatici.

I lavori della conferenza

I lavori si sono aperti mercoledì 9 ottobre e, dopo l’introduzione di Franceco S.Lauro e i saluti istituzionali del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, è seguita una relazione di scenario a cura del vicepreidente dell’Istituto Affari Internazionali, già Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Vincenzo Camporini che ha trattato degli equilibri geopolitici internazionali. Successivamente il presidente ICS Esben Poulsson è entrato nel dettaglio tecnologico che ci aspetta con un intervento sulla quarta rivoluzione sulla propulsione. Lo sguardo è stato poi riportato sul settore prima in Europa con l’intervento di Claes Berglund che ha tenuto una relaione sul nuovo panorama politico globale e i suoi effetti sullo shipping e sui commerci, poi è stata la volta di Mario Mattioli presidente di Confitarma che ha analizzato le prospettive dell’associazione di categoria. Tra gli altri sono intervenuti anche il politologo prof. Roberto D’Alimonte, il futurologo della Oxford University Hamish McRae, il managing director di TheStandard Club UK James Bean, il presidente di PL Ferrari & Co Federico Deodato, Lorenzo Matacena Caronte & Tourist, Giorgio Berlingeri presidente dell’Associazione Italiana di Diritto Marittimo, ecc. – In platea a rappresentare COSMAR c’era il Segretario Rossella Picone.

Napoli e Civitavecchia lanciano i cantieri

 

11 ottobre 2019 – Il nuovo pontile per il collegamento tra Roma e Barcellona e la biglietteria provvisoria al molo Beverello a Napoli. Piccoli interventi che però danno il via a opere infrastrutturali importanti nei porti del centro-sud Italia e che sono stati annunciati ieri nel corso della seconda giornata di Shipping and the Law, il convegno internazionale sul trasporto marittimo tenuto a Napoli, che ieri si è occupato di infrastrutture portuali ma anche delle nuove sfide nel settore legale dello shipping, dalle navi senza equipaggio, alla Brexit, alla gestione dei rifiuti pericolosi prodotti dal settore. Il primo progetto a partire è quello del rifacimento del Molo Beverello a Napoli che partirà con la costruzione di una struttura provvisoria che sarà utilizzata nella fase di costruzione della stazione marittima, per poter poi procedere alla demolizione delle biglietterie attuali e partire con la realizzazione del nuovo terminal, che sarà una moderna struttura di 2.400 mq coperti, nella quale saranno presenti le attività al servizio dei passeggeri: dall’accoglienza per imbarco-sbarco, alle biglietterie, dalla sosta al ristoro ed all’informazione, per un investimento di 18 milioni di euro. “Sono in corso – spiega Pietro Spirito, presidente dell’Autorità di Sistema del Tirreno Centrale – le attività propedeutiche all’avvio del cantiere: stiamo avendo anche una interlocuzione con gli operatori e con le compagnie che lavorano al Beverello, per condividere le decisioni. Nel mese di ottobre apriamo il cantiere di costruzione delle biglietterie provvisorie e così potremo liberare la stazione marittima attuale per la demolizione e l’inizio del nuovo edificio”. Spirito ha anche sottolineato le difficoltà per i manager dei porti di stare al passo con un mondo, come quello del commercio marittimo, che cambia molto rapidamente: “Nonostante la crisi e l’opinione degli esperti – ha detto – la dimensione delle flotte sia nel settore commerciale che in quello dei passeggeri sta crescendo. Questo vuol dire che le infrastrutture portuali devono adattarsi alle nuove flotte, un impegno molto difficile perché le procedure amministrative in Italia non sono al passo con i tempi per le sfide che dobbiamo affrontare”. Nel sistema portuale di Roma, invece, sta per partire la costruzione del nuovo pontile a Civitavecchia che sarà dedicato al collegamento con Barcellona, un progetto gemello con la città catalana, che ne realizza uno a sua volta. “E’ un lavoro da otto milioni di euro – spiega Francesco Di Majo, presidente dell’Autorità di Sistema del Tirreno Centro-settentrionale – finanziato in parte dall’Unione Europea e che è stato presentato insieme a Barcellona. I lavori cominceranno la settimana prossima. Il progetto di sviluppo più grosso è però quello del porto commerciale di Fiumicino, che prevede nel complesso un investimento da 500 milioni di euro. Per ora abbiamo un finanziamento dalla Bei da 100 milioni per Fiumicino e cominciamo con il primo piccolo pezzo, la costruzione della darsena pescherecci che permetterà loro di non attraccare più nel porto canale, nell’area della nuova darsena verranno delocalizzati anche alcuni cantieri navali che sono in città. Siamo su questo alla progettazione esecutiva e per il 2021 parte la gara d’appalto”. Di Majo ha sottolineato anche che il porto di Civitavecchia ha avuto dall’Ue l’ok e i fondi sul progetto da 4 milioni di euro per ultimo miglio di connessione su ferro che aiuterà la logistica del porto commerciale.

Link: http://primo-magazine.blogspot.com/2019/10/napoli-e-civitavecchia-lanciano-i.html

Molo Beverello, al via i lavori per la nuova biglietteria

 

Il nuovo pontile per il collegamento tra Roma e Barcellona e la biglietteria provvisoria al molo Beverello a Napoli: sono due interventi infrastrutturali al via che sono stati annunciati oggi a Napoli nel corso della seconda giornata di Shipping and the Law, il convegno internazionale sul trasporto marittimo. Il primo progetto a partire e’ quello del rifacimento del Molo Beverello a Napoli con la costruzione al via entro ottobre di una biglietteria provvisoria per poter procedere alla demolizione le biglietterie attuali e partire con la realizzazione del nuovo terminal, una moderna struttura di 2.400 mq coperti. “Sono in corso – ha spiegato Pietro Spirito, presidente dell’Autorita’ di Sistema del Tirreno Centrale – le attivita’ propedeutiche all’avvio del cantiere: stiamo avendo anche una interlocuzione con gli operatori e con le compagnie che lavorano al Beverello, per condividere le decisioni. Nel mese di ottobre apriamo il cantiere di costruzione delle biglietterie provvisorie e cosi’ potremo liberare la stazione marittima attuale”.

Nuovo pontile a Civitavecchia

Nel sistema portuale di Roma, invece, sta per partire la costruzione del nuovo pontile a Civitavecchia che sara’ dedicato al collegamento con Barcellona, un progetto gemello con la citta’ catalana, che ne realizza uno a sua volta. “E’ un lavoro da otto milioni di euro – spiega Francesco Di Majo, presidente dell’Autorita’ di Sistema del Tirreno Centro-settentrionale – finanziato in parte dall’Unione Europea e che e’ stato presentato insieme a Barcellona. I lavori cominceranno la settimana prossima. Il progetto di sviluppo piu’ grosso e’ pero’ quello del porto commerciale di Fiumicino, che prevede nel complesso un investimento da 500 milioni di euro. Per ora abbiamo un finanziamento dalla Bei da 100 milioni per Fiumicino e cominciamo con il primo piccolo pezzo, la costruzione della darsena pescherecci che permettera’ loro di non attraccare piu’ nel porto canale”

Shipping and the Law si e’ concluso con l’analisi del momento del commercio marittimo dal punto di vista legale, in un paese come l’Italia in cui, ha sottolineato Francesco Saverio Lauro, avvocato marittimista e organizzatore della manifestazione: “Bisogna assolutamente intervenire per sbloccare la ratifica di convenzioni internazionali rispetto a cui l’Italia ha partecipato alla redazione, ha poi aderito ma ha ‘dimenticato’ di completarne la ratifica. Per esempio e’ inconcepibile il mancato deposito dello strumento di ratifica della Convenzione di Londra sulla Limitazione della Responsabilita’ per i Crediti Marittimi, un atto che il mondo marittimo attende da anni e che lascia gli armatori italiani in una posizione di grande incertezza e inferiorita’ rispetto a quelli degli altri Paesi. E’ un ritardo masochista che danneggia gravemente il Paese la sua industria marittima su cui occorre che l’attuale governo agisca immediatamente”.

 

Link: https://www.stylo24.it/molo-beverello-lavori-biglietteria/

Lauro: “L’Italia ratifichi Convenzione sui crediti marittimi”

 

Secondo l’avvocato marittimista “è inconcepibile che gli armatori aspettano questo strumento dal 2012”. Il punto sull’ultima giornata della Shipping and the Law

Francesco Saverio Lauro e Pietro Spirito

«Bisogna assolutamente intervenire per sbloccare la ratifica di convenzioni internazionali, alcune delle quali non ancora ratificate dall’Italia». Lo ha affermato Francesco Saverio Lauro, primo presidente dell’Autorità portuale di Napoli negli anni Novanta. Avvocato marittimista, è l’organizzatore dell’evento Shipping and the Law di Napoli, quest’anno tenutosi il 9 e 10 ottobre. Secondo Lauro «è inconcepibile il mancato deposito dello strumento di ratifica della Convenzione di Londra sulla limitazione della responsabilità per i crediti marittimi, un atto che il mondo marittimo attende da anni e che dal 2012 lascia gli armatori italiani incerti e in svantaggio rispetto agli altri Paesi». Secondo Lauro non c’è una volontà politica dietro tutto questo ma la semplice negligenza, «un ritardo masochista che danneggia gravemente il Paese».

Nella seconda e ultima giornata (qui il resoconto della prima) della Shipping and the Law si è parlato dei nuovi pontili gemelli che verranno realizzati nei porti di Civitavecchia e Barcellona per migliorare lo sbarco e l’imbarco dell’importante flusso di passeggeri tra la Capitale e la città catalana. Poi, il presidente dei porti campani, Pietro Spirito, ha fatto il punto sulla nuova stazione marittima del molo Beverello di Napoli, un altro punto nevralgico del cabotaggio mediterraneo da milioni di passeggeri l’anno. Piccoli interventi che però danno il via a opere infrastrutturali importanti nei porti del centro-sud Italia. Infine, si è parlato di navi senza equipaggio, di Brexit e della gestione dei rifiuti pericolosi prodotti dal settore.

Beverello
Il primo progetto a partire è quello del rifacimento del Molo Beverello a Napoli che partirà con la costruzione di una struttura provvisoria che sarà utilizzata nella fase di costruzione della stazione marittima, per poter poi procedere alla demolizione le biglietterie attuali e partire con la realizzazione del nuovo terminal, che sarà una moderna struttura di 2,400 mq coperti con accoglienza, biglietterie, parcheggi, ristoro e punti informazione, per un investimento di 18 milioni di euro. Il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Tirreno centrale, Pietro Spirito, ha spiegato ad ottobre inizia la costruzione delle biglietterie provvisorie, «così potremo liberare la stazione marittima attuale per la demolizione e l’inizio del nuovo edificio». Spirito ha anche sottolineato le difficoltà per i manager dei porti di stare al passo con un mondo che cambia molto rapidamente: «Nonostante la crisi le dimensioni delle flotte sia nel settore commerciale che in quello dei passeggeri stanno crescendo. Questo vuol dire che le infrastrutture portuali devono adattarsi alle nuove flotte, un impegno molto difficile perché le procedure amministrative in Italia non  sono al passo con i tempi per le sfide che dobbiamo affrontare». Anche sui finanziamenti per i progetti infrastrutturali, Spirito ha sottolineato che in futuro «i privati dovranno sempre di più essere coinvolti negli investimenti dei porti. Al settore pubblico deve rimanere il finanziamento di quegli investimenti che non portano profitti, per gli altri ci deve esse un ruolo crescente».

Barcellona-Civitavecchia
Nel sistema portuale di Roma, invece, sta per partire la costruzione del nuovo pontile a Civitavecchia che sarà dedicato al collegamento con Barcellona, un progetto gemello con la città catalana. «È un lavoro da otto milioni di euro – spiega Francesco Di Majo, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Tirreno centro-settentrionale – finanziato in parte dall’Unione Europea e che è stato presentato insieme a Barcellona. I lavori cominceranno la settimana prossima. Il progetto di sviluppo più grosso è però quello del porto commerciale di Fiumicino, che prevede nel complesso un investimento da 500 milioni di euro. Per ora abbiamo un finanziamento dalla Bei da 100 milioni per Fiumicino e cominciamo con il primo piccolo pezzo, la costruzione della darsena pescherecci che permetterà loro di non attraccare più nel porto canale, nell’area della nuova darsena verranno delocalizzati anche alcuni cantieri navali che sono in città. Siamo su questo alla progettazione esecutiva e per il 2021 parte la gara d’appalto». Infine, 4 milioni di euro da fondi Ue serviranno a rinforzare gli spostamenti via treno.

LNG
Giacomo Gavarone, presidente dei Giovani di Confitarma, si è soffermato sulla necessità di distribuire il gas naturale liquefatto, utile come combustibile per le navi. «So che non è facile per le autorità allestire le stazioni di rifornimento – spiega – ma ad esempio a Barcellona lo stanno facendo. Non si può pretendere che facciano tutto gli armatori che stanno già investendo nonostante la crisi: ricordo che montare uno scrubber, che abbatte le emissioni delle navi, costa un milione e mezzo di euro. Oggi nelle compagnie ci sono anche i fondi di investimento, che vogliono utili, si può spiegare loro che dalla lotta al cambiamento climatico non arriveranno di certo guadagni, ma diventa difficile prospettare un bagno di sangue finanziario».

Link: https://www.informazionimarittime.com/post/lauro-litalia-ratifichi-convenzione-sui-crediti-marittimi

Confitarma, Mattioli: Carriere marittime, impulso alla formazione dei giovani – Shipping & the Law

 

AMBIENTE E INNOVAZIONI TECNOLOGICHE, FORMAZIONE E OCCUPAZIONE FINANZA E COMUNICAZIONE MARIO MATTIOLI A SHIPPING AND THE LAW

NAPOLI – Di fronte ai vertici delle organizzazioni mondiali ed europee degli armatori, nonché ai rappresentanti delle istituzioni, esperti di shipping e di finanza riuniti a Napoli per la X dizione di Shipping and the Law, Mario Mattioli ha parlato di ciò che Confitarma ha fatto e sta facendo “consapevole della forza di una categoria che da sempre è in grado di affrontare le sfide del mercato globale”. “Grazie al Registro Internazionale, fortemente voluto e difeso da Confitarma, -ha affermato il Presidente Mattioli – la flotta mercantile italiana è cresciuta in quantità e in qualità. Con la flotta è cresciuto tutto il cluster marittimo che ha raggiunto posizioni di leadership nella cantieristica, nella nautica da diporto, e nella portualità”. Grazie ad una flotta competitiva gli armatori italiani hanno investito e continuano ad investire per rendere le loro navi sempre più sicure ed ecologiche.

“L’armamento italiano è fortemente coinvolto nelle iniziative globali per ottenere una significativa riduzione delle emissioni di CO2, fissata in sede IMO per il 2050 al 50% rispetto ai livelli del 2008. Stiamo poi già utilizzando fonti energetiche a “zero emissioni”, in particolare quando sono ormeggiate nei porti, con navi sempre più verdi”.

Anche l’occupazione marittima italiana è stata favorita dal Registro Internazionale e per promuovere le carriere marittime Confitarma sta dando da anni notevole impulso alla formazione delle nuove generazioni, attraverso la partecipazione e il sostegno ad attività e progetti formativi per il mare e per la terra, partendo sempre dalle concrete esigenze delle aziende per definire i programmi e strutturare i corsi al fine di avvicinare domanda e offerta di lavoro.

Sul fronte dei rapporti con il mondo della finanza, secondo Mattioli occorre risolvere quelle delicate situazioni finanziarie che si sono venute a creare attraverso nuova capacità di finanziamento per le imprese armatoriali, con soluzioni innovative per risolvere i crediti incagliati. Ed è anche necessario un dialogo continuo anche con quelle realtà in grande crescita nel panorama nazionale e internazionale, che rappresentano fonti alternative al finanziamento bancario. “Lo stiamo facendo attraverso tavoli ad hoc che mirano a evitare fenomeni speculativi promovendo invece percorsi virtuosi di alleanza e collaborazione e guardando al ripristino, alla continuità e allo sviluppo sul territorio delle nostre aziende. A questo proposito, crediamo fermamente che il governo debba intervenire con modelli ad hoc, collaborando con banche e fondi di investimento, garantendo un migliore rating del pacchetto e riducendo i costi del finanziamento”.

Infine, il presidente di Confitarma si è soffermato sull’esigenza di far comprendere a tutti – istituzioni politiche, attori finanziari, produttori del settore, consumatori – l’importanza del sistema marittimo e, in primo luogo, della rete di trasporto marittimo che collega le economie dei Paesi. “Confitarma, grazie a un grande carico di esperienza e abilità, è un think tank vitale, collezionista di idee, luogo di lavoro per fatti e azioni e per creare opportunità di incontro, analisi e confronto. È la casa comune degli armatori italiani, il centro del cluster marittimo italiano”.

Link: https://www.corrieremarittimo.it/shipping/confitarma-mattioli-carriere-marittime-impulso-alla-formazione-dei-giovani-shipping-the-law/

Shipping & Law: Impatto delle tecnologie e nuove sfide per l’industria marittima

 

NAPOLI- Impatto delle nuove tecnologie, mutati contesti geoeconomici, difficoltà a intepretare il cambiamento e a proporre soluzioni adeguate alle sfide, a partire da quella ambientale. La X edizione di Shipping and The Lawappuntamento internazionale organizzato a Napoli dall’avvocato marittimista (ed ex presidente dell’Ap partenopea) Francesco Saverio Lauro, restituisce un’accurata “analisi di contesto” partendo dallo “shock of the new”, il contraccolpo generato dai cambiamenti radicali, discutendo degli innumerevoli fattori, diretti e indiretti, che determineranno il futuro dello shipping.

Le sfide di medio-lungo termine del settore riguarderanno innanzitutto un mondo riplasmato dalla tecnologia e da una “storia che ha cominciato a correre”. Ne è convinto il vice presidente dell’Istituto Affari Internazionali, già Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Vincenzo Camporini, secondo cui è diventato sempre più difficile prevedere le evoluzione degli scenari politico-economici. “La società non è più capace di adattarsi alla crescita delle aspettative a livello globale “. Dai fenomeni migratori ai dislivelli di ricchezza, fino alla destabilizzazione del quadro politico internazionale assistiamo a “cambiamenti radicali cui non siamo in grado di dare risposte”. Anche lo shipping sarà investito da questa criticità e la soluzione, di fronte all’emergere di una nuova multipolarità a guida sino-americana, consiterà in una maggiore integrazione a livello europeo. “Le grandi aziende si avviano a controllare i mercati: bisogna federarsi per difendere i propri settori industriali”.

Di quarta rivoluzione della propulsione ha parlato invece il presidente di ICS (International Chamber of Shipping) Esben Poulsson. “Le tecnologie di connessione individuale avranno ricadute pesanti sul mondo del lavoro. Si tratta di cambiare i modelli produttivi”. Per gli armatori si tratterà di affrontare sfide più complicate. I cambiamenti imposti dall’IMO sulla composizione dei carburanti è solo l’inizio. Il comparto sarà chiamato a interloquire anche con altri attori come l’Ue e le Nazioni Unite. Quest’ultima ha lanciato recentemente una proposta per la protezione degli oceani oltre le acque internazionali. “La nostra industria è pronta ma abbiamo bisogno di garanzie sull’uso dei nuovi strumenti regolativi”.

Sulle conseguenze dirette delle tensioni geopolitiche si è concentrato Claes Berglund, presidente dell’associazione europea degli armatori, denunciando i recenti episodi di sequestro e danneggiamento del naviglio, in particolare nello Stretto di Hormutz. “E’ aumentato il numero degli stati che fanno pressione sul settore dello shipping per motivi politici, senza tenere conto degli accordi internazionali. L’Ue è chiamata a far rispettare le leggi del mare”. Ampio spazio anche alla crescente pressione dell’opinione pubblica sulle questioni ambientali. “Su come velocizzare la transizione la nuova Commissione europea dovrà dettare una nuova agenda”.

Sugli obiettivi 2050 per le emissioni navali ha parlato il presidente di Confitarma Mario Mattioli, sottolineando gli effetti positivi sulla flotta ottenuti con l’applicazioni ormai ventennale del Registro Marittimo Internazionale. “I tempi dell’economia globale sono veloci e differenti da quelli della decisione politica. Il fattore tempo è fondamentale: può aprire finestre di opportunità o innescare una nuova crisi”. Da qui l’invito all’apertura di un dialogo approfondito tra industria e istituzioni, puntando anche a una ricomposizione delle divisioni in tema di rappresentanza industriale. “Nei prossimi anni bisognerà investire nella formazione: serve una nuova generazione di personale sia a terra sia a bordo”. Spazio anche al rapporto armatori – finanza, al centro di un panel dedicato (“the shock of the new in ship financa): “sul tema gli armatori hanno rivisto le proprie strategie”. “E’ giunto il momento di risolvere le criticità con nuovi strumenti e nuove regole”.

Argomento delicato, quello dell’accesso alle risorse finanziarie, che ha messo in discussione in questi anni la tradizionale concentrazione in un’unica figura delle funzioni di proprietà, governance e imprenditorialità delle compagnie marittime. Il progressivo ritirarsi delle banche e l’ingresso dei fondi ha fatto emergere non poche criticità. “La convivenza tra la specificità operativa dello shipping e le procedure dei fondi d’investimento non è semplice,” sottolinea l’armatore Giuseppe Bottiglieri. “La velocità con cui circola l’informazione ha modificato profondamento il nostro modo di operare e alimenta una situazioni in cui ad essere favorito è principlamente il noleggiatore”.

Conseguenze di un “busineses che è diventato a bassa marginalità”. “E’ cambiato il modello industriale,” avverte Fabrizio Vettosi, Ceo di Venice Shipping and Logistic“I cicli economici si sono accorciati e sono diventati tendenzialmente meno remunerativi. La tecnologia ha reso complessivamente più complicata la gestione dell’asset nave, senza contare le conseguenze economiche dell’introduzione delle normative internazionali”. Continua, Vettosi: “La remuneratività nel settore dry bulk è scesa dal 7% al 4,40% per il solo effetto delle normative sul tenore di zolfo e sulle ballast water. In un constesto in cui la concentrazione tipica del settore container comincia a emergere anche in altre specializzazioni è arrivato il momento di far dialogare competenze finanziarie e tecniche”.

Giovanni Grande

 

Link: https://www.corrieremarittimo.it/shipping/shipping-law-impatto-delle-tecnologie-e-nuove-sfide-per-lindustria-marittima/

 

Porti: lavori strutturali al via a Napoli e Civitavecchia

 

(ANSA) – NAPOLI, 10 OTT – Il nuovo pontile per il collegamento tra Roma e Barcellona e la biglietteria provvisoria al molo Beverello a Napoli: sono due interventi infrastrutturali al via che sono stati annunciati oggi a Napoli nel corso della seconda giornata di Shipping and the Law, il convegno internazionale sul trasporto marittimo.

Il primo progetto a partire è quello del rifacimento del Molo Beverello a Napoli con la costruzione al via entro ottobre di una biglietteria provvisoria per poter procedere alla demolizione le biglietterie attuali e partire con la realizzazione del nuovo terminal, una moderna struttura di 2.400 mq coperti. “Sono in corso – ha spiegato Pietro Spirito, presidente dell’Autorità di Sistema del Tirreno Centrale – le attività propedeutiche all’avvio del cantiere: stiamo avendo anche una interlocuzione con gli operatori e con le compagnie che lavorano al Beverello, per condividere le decisioni. Nel mese di ottobre apriamo il cantiere di costruzione delle biglietterie provvisorie e così potremo liberare la stazione marittima attuale”.

Nel sistema portuale di Roma, invece, sta per partire la costruzione del nuovo pontile a Civitavecchia che sarà dedicato al collegamento con Barcellona, un progetto gemello con la città catalana, che ne realizza uno a sua volta. “E’ un lavoro da otto milioni di euro – spiega Francesco Di Majo, presidente dell’Autorità di Sistema del Tirreno Centro-settentrionale – finanziato in parte dall’Unione Europea e che è stato presentato insieme a Barcellona. I lavori cominceranno la settimana prossima. Il progetto di sviluppo più grosso è però quello del porto commerciale di Fiumicino, che prevede nel complesso un investimento da 500 milioni di euro. Per ora abbiamo un finanziamento dalla Bei da 100 milioni per Fiumicino e cominciamo con il primo piccolo pezzo, la costruzione della darsena pescherecci che permetterà loro di non attraccare più nel porto canale”. Shipping and the Law si è concluso con l’analisi del momento del commercio marittimo dal punto di vista legale, in un paese come l’Italia in cui, ha sottolineato Francesco Saverio Lauro, avvocato marittimista e organizzatore della manifestazione: “Bisogna assolutamente intervenire per sbloccare la ratifica di convenzioni internazionali rispetto a cui l’Italia ha partecipato alla redazione, ha poi aderito ma ha ‘dimenticato’ di completarne la ratifica. Per esempio è inconcepibile il mancato deposito dello strumento di ratifica della Convenzione di Londra sulla Limitazione della Responsabilità per i Crediti Marittimi, un atto che il mondo marittimo attende da anni e che lascia gli armatori italiani in una posizione di grande incertezza e inferiorità rispetto a quelli degli altri Paesi. É un ritardo masochista che danneggia gravemente il Paese la sua industria marittima su cui occorre che l’attuale governo agisca immediatamente”.(ANSA).

Link: http://www.ansa.it/mare/notizie/portielogistica/news/2019/10/10/porti-lavori-strutturali-al-via-a-napoli-e-civitavecchia_96d225ce-0323-43c2-a376-1b646a75046a.html

Bottiglieri says rates and regulators pushed shipping company to the edge

 

The Giuseppe Bottiglieri Shipping Company fell victim to low rates, excessive regulation and unfavourable currency effects. The company was forced to turn to bankruptcy protection in 2017

 

‘We had to face all the proceedings and the competition of other shipowners who wanted to take advantage of situation,’ argues GBSC principal

Link: https://lloydslist.maritimeintelligence.informa.com/LL1129506/Bottiglieri-says-rates-and-regulators-pushed-shipping-company-to-the-edge

Molo Beverello lavori „Lavori al Molo Beverello, in arrivo la nuova biglietteria (provvisoria)“

 

l nuovo pontile per il collegamento tra Roma e Barcellona e la biglietteria provvisoria al molo Beverello a Napoli. Piccoli interventi che però danno il via a opere infrastrutturali importanti nei porti del centro-sud Italia e che sono stati annunciati oggi nel corso della seconda giornata di Shipping and the Law, il convegno internazionale sul trasporto marittimo che si tiene a Napoli, che oggi si è occupato di infrastrutture portuali ma anche delle nuove sfide nel settore legale dello shipping, dalle navi senza equipaggio, alla Brexit, alla gestione dei rifiuti pericolosi prodotti dal settore.

Il primo progetto a partire è quello del rifacimento del Molo Beverello a Napoli che partirà con la costruzione di una struttura provvisoria che sarà utilizzata nella fase di costruzione della stazione marittima, per poter poi procedere alla demolizione le biglietterie attuali e partire con la realizzazione del nuovo terminal, che sarà una moderna struttura di 2.400 mq coperti, nella quale saranno presenti le attività al servizio dei passeggeri: dall’accoglienza per imbarco-sbarco, alle biglietterie, dalla sosta al ristoro ed all’informazione, per un investimentodi 18 milioni di euro. “Sono in corso – spiega Pietro Spirito, presidente dell’Autorità di Sistema del Tirreno Centrale – le attività propedeutiche all’avvio del cantiere: stiamo avendo anche una interlocuzione con gli operatori e con le compagnie che lavorano al Beverello, per condividere le decisioni. Nel mese di ottobre apriamo il cantiere di costruzione delle biglietterie provvisorie e così potremo liberare la stazione marittima attuale per la demolizione e l’inizio del nuovo edificio”. Spirito ha anche sottolineato le difficoltà per i manager dei porti di stare al passo con un mondo, come quello del commercio marittimo, che cambia molto rapidamente: “Nonostante la crisi e l’opinione degli esperti – ha detto – la dimensione delle flotte sia nel settore commerciale che in quello dei passeggeri sta crescendo. Questo vuol dire che le infrastrutture portuali devono adattarsi alle nuove flotte, un impegno molto difficile perché le procedure amministrative in Italia non  sono al passo con i tempi per le sfide che dobbiamo affrontare”. Anche sui finanziamenti per i progetti infrastrutturali, Spirito ha sottolineato che in futuro “i privati dovranno sempre di più essere coinvolti negli investimenti dei porti. Al settore pubblico deve rimanere il finanziamento di quegli investimenti che non portano profitti, per gli altri ci deve esse un ruolo crescente degli operatori privati”.

Nel sistema portuale di Roma, invece, sta per partire la costruzione del nuovo pontile a Civitavecchia che sarà dedicato al collegamento con Barcellona, un progetto gemello con la città catalana, che ne realizza uno a sua volta. “E’ un lavoro da otto milioni di euro – spiega Francesco Di Majo, presidente dell’Autorità di Sistema del Tirreno Centro-settentrionale – finanziato in parte dall’Unione Europea e che è stato presentato insieme a Barcellona. I lavori cominceranno la settimana prossima. Il progetto di sviluppo più grosso è però quello del porto commerciale di Fiumicino, che prevede nel complesso un investimento da 500 milioni di euro. Per ora abbiamo un finanziamento dalla Bei da 100 milioni per Fiumicino e cominciamo con il primo piccolo pezzo, la costruzione della darsena pescherecci che permetterà loro di non attraccare più nel porto canale, nell’area della nuova darsena verranno delocalizzati anche alcuni cantieri navali che sono in città. Siamo su questo alla progettazione esecutiva e per il 2021 parte la gara d’appalto”. Di Majo ha sottolineato anche che il porto di Civitavecchia ha avuto dall’Ue l’ok e i fondi sul progetto da 4 milioni di euro per ultimo miglio di connessione su ferro che aiuterà la logistica del porto commerciale.

Anche nel’ultima giornata il tema dell’ambiente è stato al centro della discussione a Shipping and the Law, una sfida che anche i giovani armatori raccolgono, chiedendo però un impegno da parte di tutti i soggetti: “Siamo già – spiega Giovanni Gavarone, presidente del settore giovani di Confitarma – il vettore più green al mondo ma abbiamo un impegno sempre maggiore come dimostra il taglio delle emissioni di zolfo che entra in vigore a gennaio. Gli armatori investono ma non possiamo continuare senza infrastrutture. Penso al Gas Naturale Liquefatto, che in Italia non ha ancora un punto di rifornimento. So che non è facile perle autorità allestirlo ma ad esempio a Barcellona lo stanno facendo. Non si può pretendere che facciano tutto gli armatori che stanno già investendo nonostante la crisi: ricordo che montare uno scrubber, che abbatte le emissioni delle navi, costa un milione e mezzo di euro eppure gli armatori lo stanno facendo dimostrando che sono pronti a ogni sforzo ma non possono pagare il biglietto da soli. Oggi nelle compagnie ci sono anche i fondi di investimento, che vogliono utili, si può spiegare loro che dalla lotta al cambiamento climatico non arriveranno di certo guadagni, ma diventa difficile prospettare un bagno di sangue finanziario”. Come da tradizione Shipping and the Law si è concluso con l’analisi del momento del commercio marittimo dal punto di vista legale, in un paese come l’Italia in cui, ha sottolineato Francesco Saverio Lauro, avvocato marittimista e organizzatore della manifestazione: ” Bisogna assolutamente intervenire per sbloccare la ratifica di convenzioni internazionali rispetto a cui l’Italia ha partecipato alla redazione, ha poi aderito ma ha “dimenticato” di completarne la ratifica. Per esempio è inconcepibile il mancato deposito dello strumento di ratifica della Convenzione di Londra sulla Limitazione della Responsabilità per i Crediti Marittimi, un atto che il mondo marittimo attende da anni e che  2012, con l’introduzione in Italia della normativa sulla assicurazione degli armatori per i crediti marittimi che presuppone la ratifica della Convenzione, lascia gli armatori italiani in una posizione di grande incertezza e inferiorità rispetto a quelli degli altri paesi. La mancata ratifica non dipende a mio avviso da una volontà politica in questo senso ma semplicemente da dimenticanze, lentezze, insomma dalla solita negligenza. E’ un ritardo masochista che danneggia gravemente il Paese la sua industria marittima su cui occorre che l’attuale governo agisca immediatamente”

 

Link: http://www.napolitoday.it/cronaca/lavori-molo-beverello.html

A Shipping and the Law gli armatori accettano la sfida della green economy

 

10 ottobre 2019 – “Stiamo entrando nella quarta rivoluzione industriale che è diversa dalle precedenti perché si basa anche sulla comunicazione e connettività oltre che sulla tecnologia. Sono tante le sfide che ci attendono a partire dall’enorme cambiamento delle regole sulle emissioni a partire da gennaio che ci porta sulla strada verso il 2050, quando il settore del commercio marittimo si è impegnato a dimezzare le proprie emissioni di Co2”. Questo lo scenario descritto da Esben Poulsson, presidente dell’International Chamber of Shipping, l’associazione mondiale degli armatori, in apertura della decima edizione di Shipping and the Law, che anche quest’anno ha raccolto a Napoli, al Maschio Angioino, il gotha del settore marittimo globale. Poulsson ha anche sottolineato la scelta indicata dall’Onu di istituire delle grandi aree marine protette negli oceani e che “le sfide sull’ambiente – ha detto – coinvolgono non solo gli armatori, ma anche i porti e dobbiamo chiederci cosa fare dal punto di vista infrastrutturale. Se vogliamo arrivare pronti alla deadline del 2050 non abbiamo tempo da perdere”. Il tema dell’ambiente è centrale nell’edizione 2019 di Shipping and the Law, come evidenzia Francesco Saverio Lauro, avvocato marittimista e organizzatore dell’evento: “Il mondo dello shipping – spiega – ha tre orizzonti: da gennaio 2020 c’è l’abbattimento delle emissioni di zolfo, al 2030 bisogna guardare ai cambiamenti dello scenario economico mondiale che ci illustra qui a Napoli Hamish McRae, futurologo e professore a Oxford, mentre nel 2050 c’è l’obiettivo di dimezzare le emissioni del comparto. Su questo lavoriamo al nostro forum di Napoli per sviluppare soluzioni, sapendo che non tutte le idee coincidono ma che da questo dibattito nascono elementi di novità per la capacità dell’industria marittima di affrontare le sfide. L’ambiente è oggi un tema centrale per questo abbiamo mostrato qui a Shipping anche l’intero discorso di Greta”. Una sfida subito raccolta dall’armatore Emauele Grimaldi che ha annunciato la produzione di nuove navi che rispetteranno le città portuali, spegnendo i motori quando sono attraccate e dicendo stop alle colonne di fumo che si alzano dalle navi in porto: “Abbiamo ordinato – spiega l’armatore – 12 nuove navi e 5 car carrier. Le car carrier sono le più efficienti mai costruite, possono portare 7-8000 auto e consumano quanto le navi che anni fa ne portavano 1500, quindi sono molto più grandi e 4-5 volte più efficienti di quelle di un tempo. I traghetti in produzione sono invece tra i primi ibridi al mondo, con una potenza di batterie molto alta che gli permette di stare importo con emissione zero con degli shaft, degli alberi di trasmissione, che sono sul motore principale e prelevano i picchi di potenza che ricarica le batterie. Quando arriva in porto, quindi, la nave può spegnere completamente i motori e avere tutta l’elettricità necessaria dalle batterie, che peraltro si ricaricano anche quando la nave è ferma grazie ai pannelli solari. Su questo novità avremo presto alcune delle navi più avanzate al mondo ed è un orgoglio napoletano”.

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