Mattioli(Confitarma): ‘Per Fincantieri Castellammare serve una riflessione’

 

“Fincantieri ha in atto cose importanti ed e’ leader assoluto nel settore crocieristico, così come per le commesse militari. Ma per il sito di Castellammare di Stabia bisogna vedere quali siano i suoi piani”. Cosi’ il presidente di Confitarma, Mario Mattioli, a margine del convegno Shipping and Law in corso a Napoli con i maggiori operatori nazionali e internazionali del settore, analizza la situazione del cantiere che presto rilascerà nave Trieste. “Bisognerebbe fare uno studio approfondito – aggiunge Mattioli – ma Fincantieri deve concentrarsi su produzioni di nicchia o su componenti. Ci sono tecniche di costruzione diverse oggi, come in Giappone, in Corea e ora in Cina. La nave che viene varata sullo scalo e’ una cosa straordinariamente bella da vedere, ma impatta significativamente sui costi di progettazione e produzione. E’ un modo di costruire non aggiornato che grava sul conto economico”. Per Mattioli per il futuro di Fincantieri e’ importante il ruolo del Governo e delle, ma anche dei lavoratori. “Chi ci lavora deve comprendere – conclude – che non si può difendere il lavoro e basta”.

Link: https://www.cronachedellacampania.it/2019/10/mattioliconfitarma-per-fincantieri-castellammare-serve-una-riflessione/

Shipping and the law: ambiente, formazione, finanza e tecnologia

 

La decima edizione di Shipping and the law, ha riunito a Napoli i vertici delle organizzazioni mondiali ed europee degli armatori, nonché i rappresentanti delle istituzioni, esperti di shipping e di finanza riuniti. Anche Mario Mattioli, presidente di Confitarma, ha parlato di ciò che la confederazione ha fatto e sta facendo “consapevole della forza di una categoria che da sempre è in grado di affrontare le sfide del mercato globale”. “Grazie al Registro internazionale, fortemente voluto e difeso da Confitarma -ha detto il presidente Mattioli- la flotta mercantile italiana è cresciuta in quantità e in qualità. Con la flotta è cresciuto tutto il cluster marittimo che ha raggiunto posizioni di leadership nella cantieristica, nella nautica da diporto, e nella portualità”. Una flo…

 

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Mattioli (Confitarma): «Quali sono i piani di Fincantieri per Castellammare?»

 

Roma – «Fincantieri ha in atto cose importanti ed è leader assoluto nel settore crocieristico, così come per le commesse militari. Ma per il sito di Castellammare di Stabia bisogna vedere quali siano i suoi piani». Così il presidente di Confitarma Mario Mattioli, a margine del convegno Shipping and Law in corso a Napoli con i maggiori operatori nazionali e internazionali del settore, analizza la situazione del cantiere che presto rilascerà nave Trieste. «Bisognerebbe fare uno studio approfondito – aggiunge Mattioli – ma Fincantieri deve concentrarsi su produzioni di nicchia o su componenti. Ci sono tecniche di costruzione diverse oggi, come in Giappone, in Corea e ora in Cina. La nave che viene varata sullo scalo è una cosa straordinariamente bella da vedere, ma impatta significativamente sui costi di progettazione e produzione. È un modo di costruire non aggiornato che grava sul conto economico». Per Mattioli per il futuro di Fincantieri è importante il ruolo del governo e delle, ma anche dei lavoratori. «Chi ci lavora deve comprendere – conclude – che non si può difendere il lavoro e basta».

Link: http://www.themeditelegraph.com/it/shipping/shipowners/2019/10/09/mattioli-confitarma-quali-sono-piani-fincantieri-per-castellammare-QmRMZ2GmXTww8h7CMe10ZP/index.html

Cantieri: Mattioli, capire se esistono nicchie mercato Finzantieri leader, ma costruzione in bacini fa risparmiare (ANSA)

 

“Castellammare e’ un grosso problema, serve uno studio approfondito, bisogna capire se esistono nicchie di mercato su cui Fincantieri lavora come le crociere o le navi militari”. Lo ha detto Mario Mattioli, presidente di Confitarma, commentando a margine di Shipping and The Law a Napoli l’addio anticipato della nave Trieste al cantiere di Castellammare di Stabia e la conseguente preoccupazione dei lavoratori. “Fincantieri – ha detto Mattioli – ha fatto cose importanti ed e’ leader assoluto non sono nel lavoro per Costa ma anche per le commesse militari. La realta’ e’ che il settore della costruzione di navi e’ andata sempre piu’ verso est, prima in Giappone, ora in Corea e Cina, Paesi che hanno preso molte delle esperienze che vengono dai cantieri europei. Io spero che per il cantiere di Castellammare ci sia una continuita’ ma dobbiamo sottolineare anche che sono cambiate le tecniche di costruzione: la nave che viene varata sullo scalo e’ una cosa straordinariamente bella da vedere ma impatta significativamente sui costi di progettazione rispetto a costruzioni di massa fatte in bacini, che sono molto piu’ semplici. E’ un modo di costruire non aggiornato che grava sul conto economico. Bisogna vedere ora quali sono i piani di Fincantieri e su questo e’ importante il ruolo delle istituzioni, del governo ma anche di chi ci lavora, che deve comprendere che non si puo’ difendere il lavoro e basta”.

MATTIOLI (CONFITARMA): TRASPORTO VIA MARE IL PIÙ SOSTENIBILE PRESTO NAVI CHE SPENGONO MOTORI QUANDO SONO ATTRACCATE

 

“Utilizzare carburanti che hanno una percentuale di zolfo dello 0,5% rispetto al limite precedente del 3,5% significa una riduzione della componente solforosa dell’85%. Caleranno le emissioni ma gli armatori dovranno usare anche carburanti piu’ costosi e non ancora del tutto testati, un minimo di preoccupazione c’e’ nel settore”. Lo ha spiegato Mario Mattioli, presidente di Confitarma, durante Shipping and the Law, la conferenza in programma fino a domani a Napoli che quest’anno affronta il tema della green economy nel settore marittimo. “Molti armatori – ha aggiunto Mattioli – guardando al Gnl per la propulsione a gas che ha meno emissioni dannose. Ma si stanno sviluppando anche navi a batteria, che si caricano durante il viaggio e quando entrano nei porti hanno zero emissioni, usando l’elettricita’ accumulata. L’impegno c’e’, anche se ricordo sempre che ogni tonnellata di merce trasportata via mare emette molto meno che se fosse trasportata via aereo, ferrovia o su gomma”. La sfida per la sostenibilita’ ambientale e’ stata subito raccolta dall’armatore Emanuele Grimaldi che ha annunciato la produzione di nuove navi che rispetteranno le citta’ portuali, spegnendo i motori quando sono attraccate e dicendo stop alle colonne di fumo che si alzano dalle navi in porto. “Abbiamo ordinato – ha spiegato l’armatore – 12 nuove navi e 5 car carrier. Le car carrier sono le piu’ efficienti mai costruite, possono portare 7-8000 auto e consumano quando le navi che anni fa ne portavano 1500, quindi sono molto piu’ grandi e 4-5 volte piu’ efficienti di quelle di un tempo. I traghetti in produzione sono invece tra i primi ibridi al mondo, con una potenza di batterie molto alta che gli permette di stare in porto con emissione zero con degli shaft, degli alberi di trasmissione, che sono sul motore principale e prelevano i picchi di potenza che ricarica le batterie. Quando arriva in porto, quindi, la nave puo’ spegnere completamente i motori e avere tutta l’elettricita’ necessaria dalle batterie, che peraltro si ricaricano anche quando la nave e’ ferma grazie ai pannelli solari. Su questo novita’ avremo presto alcune delle navi piu’ avanzate al mondo ed e’ un orgoglio napoletano”.

PORTI. IMPEGNO MONDO SHIPPING A RIDURRE EMISSIONI, FORUM A NAPOLI SHIPPING AND THE LAW’ NEL 2019 METTE AL CENTRO L’AMBIENTE

 

“Il mondo dello shipping ha tre orizzonti: da gennaio 2020 c’e’ l’abbattimento delle emissioni di zolfo, al 2030 bisogna guardare ai cambiamenti dello scenario economico mondiale, mentre nel 2050 c’e’ l’obiettivo di dimezzare le emissioni del comparto”. Lo ha spiegato Francesco Saverio Lauro, avvocato marittimista e organizzatore di Shipping and the Law, iniziativa che per il decimo anno consecutivo ospita a Napoli il gotha del settore marittimo globale. Il tema dell’ambiente e’ centrale nell’edizione 2019 di Shipping and the Law “e per questo, nel nostro forum di Napoli, ci proponiamo di sviluppare
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soluzioni, sapendo che non tutte le idee coincidono ma che da questo dibattito nascono elementi di novita’ per la capacita’ dell’industria marittima di affrontare le sfide. L’ambiente e’ oggi un tema centrale – ha sottolineato Lauro – e per questo abbiamo mostrato qui a Shipping anche l’intero discorso di Greta”. “Stiamo entrando nella quarta rivoluzione industriale che e’ diversa dalle precedenti perche’ si basa anche sulla comunicazione e connettivita’ oltre che sulla tecnologia. Sono tante le sfide che ci attendono a partire dall’enorme cambiamento delle regole sulle emissioni a partire da gennaio che ci porta sulla strada verso il 2050, quando il settore del commercio marittimo si e’ impegnato a dimezzare le proprie emissioni di Co2”. Questo lo scenario descritto da Esben Poulsson, presidente dell’International Chamber of Shipping, che ha aperto la prima giornata della conferenza, in programma al Maschio Angioino fino a domani. La seconda giornata di Shipping and the Law e’ dedicata al tema “The Shock of the New: Maritime Infrastructure Fit for the Future” che si aprira’ con una riflessione sul futuro delle infrastrutture portuali, con interventi di Francesco di Majo, presidente dell’Autorita’ di Sistema del Tirreno centro-settentrionale, di Pietro Spirito, presidente dell’Autorita’ del Tirreno Centrale e di Umberto Masucci, presidente della F2i Holding Portuale.

Fincantieri: Mattioli (Confitarma), per Castellammare serve riflessione

 

“Fincantieri ha in atto cose importanti ed e’ leader assoluto nel settore crocieristico, cosi’ come per le commesse militari. Ma per il sito di Castellammare di Stabia bisogna vedere quali siano i suoi piani”. Cosi’ il presidente di Confitarma Mario Mattioli, a margine del convegno Shipping and Law in corso a Napoli con i maggiori operatori nazionali e internazionali del settore, analizza la situazione del cantiere che presto rilascera’ nave Trieste. “Bisognerebbe fare uno studio approfondito – aggiunge Mattioli – ma Fincantieri deve concentrarsi su produzioni di nicchia o su componenti. Ci sono tecniche di costruzione diverse oggi, come in Giappone, in Corea e ora in Cina. La nave che viene varata sullo scalo e’ una cosa straordinariamente bella da vedere, ma impatta significativamente sui costi di progettazione e produzione. E’ un modo di costruire non aggiornato che grava sul conto economico”. Per Mattioli per il futuro di Fincantieri e’ importante il ruolo del Governo e delle, ma anche dei lavoratori. “Chi ci lavora deve comprendere – conclude – che non si puo’ difendere il lavoro e basta”.

Clima: Mattioli (Confitarma), trasporto marittimo pulito ed efficiente

 

Pochi mesi ancora per adeguarsi, a meno di deroghe, e le navi che solcano i mari e gli oceani per trasferire merci da un paese all’altro dovranno ridurre le emissioni almeno 8 volte rispetto a quel limite di 3,5% di componente solforosa. La scadenza e’ fissata per il primo gennaio 2020, per arrivare allo 0,5% di componente solforosa nei carburanti utilizzati. La deroga e’ prevista per quelle navi che utilizzino una sorta di marmitta che da sola riesce contenere le emissioni degli attuali carburanti. Il dato viene sottolineato nel corso della decima edizione del convegno Shipping and Law organizzato a Napoli dallo studio legale Lauro, che ha riunito armatori e rappresentanti della categoria da tutto il mondo per un confronto con esperti di geopolitica, economia e diritto marittimo internazionale. “Ci saranno soluzioni di tipo tecnico – sottolinea il presidente di Confitarma, Mario Mattioli – con carburanti nuovi, che sono ancora in fase sperimentale e che avranno un costo maggiore di quelli che utilizziamo oggi. Ma si stanno studiando anche soluzioni per l’utilizzo di batterie, di tecnologie a energia solare o a idrogeno. Sono ancora troppo costose per essere applicate nell’immediato”. Per raggiungere il limite fissato al 2020, gli armatori si attrezzano anche con un nuovo stile di trasporto. “Abbiamo ridotto le velocita’ – spiega ancora Mattioli – le navi sfruttando un numero minore di giri del motore riescono a ridurre le emissioni. Ma il trasporto marittimo resta il piu’ pulito e il piu’ efficiente,
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perche’ per ogni tonnellata trasportata via mare, le emissioni sono nettamente inferiori a quelle prodotto con il trasporto su rotaia, su gomma o per via aerea”. Una politica che si sta affermando gia’ da qualche anno. “Dal 2008 a oggi il commercio marittimo e’ aumentato – rileva Mattioli – le emissioni si sono ridotte, specie in prossimita’ dei porti del 20%”. Una risposta anche al movimento Friday for Future che fa capo a Greta Thunberg. “E’ un movimento importante – riconosce il presidente di Confitarma – ma e’ importante non radicalizzare le posizioni. Greta puo’ essere un ottimo allarme per costruire insieme un mondo migliore, ma se la consideriamo una rivoluzione da attuare nell’immediato, non esistono i mezzi per applicarla. A meno che non rinunciamo al nostro status”.

Shipping and the law 2019: ospiti internazionali

 

NAPOLI – Tra i tanti relatori giunti a Napoli per Shipping and the Law 2019, anche Esben Poulsson, presidente dell’International chamber of shipping (Ics), l’associazione mondiale degli armatori. “Stiamo entrando -ha detto aprendo il suo discorso- nella quarta rivoluzione industriale che è diversa dalle precedenti perché si basa anche sulla comunicazione e connettività oltre che sulla tecnologia. Sono tante le sfide che ci attendono a partire dall’enorme cambiamento delle regole sulle emissioni a partire da Gennaio che ci porta sulla strada verso il 2050, quando il settore del commercio marittimo si è impegnato a dimezzare le proprie emissioni di CO2”. Poulsson ha anche sottolineato che le sfide sull’ambiente coinvolgono non solo gli armatori, ma anche i porti e “dobbiamo chiederci cosa fare dal punto di vista infrastrutturale. Se vogliamo arrivare pront…

 

Link: https://www.messaggeromarittimo.it/shipping-and-the-law-2019-ospiti-internazionali/