Clima: Mattioli (Confitarma), trasporto marittimo pulito ed efficiente

 

Pochi mesi ancora per adeguarsi, a meno di deroghe, e le navi che solcano i mari e gli oceani per trasferire merci da un paese all’altro dovranno ridurre le emissioni almeno 8 volte rispetto a quel limite di 3,5% di componente solforosa. La scadenza e’ fissata per il primo gennaio 2020, per arrivare allo 0,5% di componente solforosa nei carburanti utilizzati. La deroga e’ prevista per quelle navi che utilizzino una sorta di marmitta che da sola riesce contenere le emissioni degli attuali carburanti. Il dato viene sottolineato nel corso della decima edizione del convegno Shipping and Law organizzato a Napoli dallo studio legale Lauro, che ha riunito armatori e rappresentanti della categoria da tutto il mondo per un confronto con esperti di geopolitica, economia e diritto marittimo internazionale. “Ci saranno soluzioni di tipo tecnico – sottolinea il presidente di Confitarma, Mario Mattioli – con carburanti nuovi, che sono ancora in fase sperimentale e che avranno un costo maggiore di quelli che utilizziamo oggi. Ma si stanno studiando anche soluzioni per l’utilizzo di batterie, di tecnologie a energia solare o a idrogeno. Sono ancora troppo costose per essere applicate nell’immediato”. Per raggiungere il limite fissato al 2020, gli armatori si attrezzano anche con un nuovo stile di trasporto. “Abbiamo ridotto le velocita’ – spiega ancora Mattioli – le navi sfruttando un numero minore di giri del motore riescono a ridurre le emissioni. Ma il trasporto marittimo resta il piu’ pulito e il piu’ efficiente,
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perche’ per ogni tonnellata trasportata via mare, le emissioni sono nettamente inferiori a quelle prodotto con il trasporto su rotaia, su gomma o per via aerea”. Una politica che si sta affermando gia’ da qualche anno. “Dal 2008 a oggi il commercio marittimo e’ aumentato – rileva Mattioli – le emissioni si sono ridotte, specie in prossimita’ dei porti del 20%”. Una risposta anche al movimento Friday for Future che fa capo a Greta Thunberg. “E’ un movimento importante – riconosce il presidente di Confitarma – ma e’ importante non radicalizzare le posizioni. Greta puo’ essere un ottimo allarme per costruire insieme un mondo migliore, ma se la consideriamo una rivoluzione da attuare nell’immediato, non esistono i mezzi per applicarla. A meno che non rinunciamo al nostro status”.

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