THE MEDITELEGRAPH: Rimorchiatori-drone nel futuro dei porti
16 ottobre
Napoli – Nella prima giornata di Shipping and the Law,l’annuale appuntamento organizzato dall’avvocato marittimista Francesco Saverio Lauro, giunto quest’anno all’ottava edizione che ha richiamato a Napoli i vertici dell’industria marittima, il ruolo da protagonista è toccato a Mario Mattioli fresco di nomina
Napoli – Nella prima giornata di Shipping and the Law, l’annuale appuntamento organizzato dall’avvocato marittimista Francesco Saverio Lauro, giunto quest’anno all’ottava edizione che ha richiamato a Napoli i vertici dell’industria marittima, il ruolo da protagonista è toccato a Mario Mattioli fresco di nomina alla presidenza di Confitarma.
Mattioli ha spiegato di volersi impegnare al massimo per riportare in seno al consesso degli armatori i d’Amico, ha insistito su una Confitarma aperta a tutti ma a patto che «il Registro internazionale non si tocchi. è grazie a questo strumento che oggi possiamo dirci competitivi, e metterlo in discussione significa mettere fuori gioco parecchie aziende».
D’accordo con Mattioli anche il presidente dell’International Chamber of Shipping (Ics) Esben Poulsson: «Finché l’Europa mantiene la tonnage tax, gli armatori europei riescono a essere competitivi, e a rispondere alla sfida che la Cina sta portando nel Mar Mediterraneo».
Presso il Teatrino di corte del Palazzo Reale si è parlato di armatoria e banche, di finanza e tutela ambientale, di riduzione dell’anidride carbonica e delle navi che si devono adeguare alle nuove normative con nuovi e costosi investimenti, di cyber-sicurezza e appunto della sfida cinese. Tutti temi trattati a 360 gradi dai massimi esperti mondiali. Proiettata invece verso il futuro la seconda e conclusiva giornata dell’incontro. Concreta la possibilità che entro il 2025 navighi per i nostri mari una nave senza equipaggio, che potrebbe essere comandata a distanza oppure guidarsi da sola.
Questo lo scenario futuro, ma non tanto lontano, secondo Matteo Natali, responsabile di progetto presso il gruppo finlandese Wartsila, uno dei maggiori produttori al mondo di motori per navi: «La nave comandata a distanza l’abbiamo testata noi già due settimane fa. Si è trattato di un’unità da circa 70 metri, che è partita da Aberdeen senza equipaggio, e comandata a distanza da San Diego. Ha funzionato. Certo, non ci saranno mai navi passeggeri senza equipaggio, sarebbe difficile farle accettare, ma penso come primo passo ai rimorchiatori, che possono essere comandati dalla nave che deve entrare in porto. Sarebbe sufficiente che si attaccassero alla nave con una ventosa o con elettromagneti, guidandole fino al pontile».
Ma la vera sfida nell’era della nave comandata a distanza sono le stampanti tridimensionali a bordo, per fabbricare i pezzi di ricambio: a nave autonoma, guidata dal computer di bordo: «Si guida da sola – spiega Natali -. Le si dice “devi essere in quel posto a quell’ora”, e il computer aggiusta la rotta a seconda delle condizioni del meteo, del mare, di possibili ostacoli o in base alla presenza di altre navi, e aspetta anche che si liberi il suo turno in porto». Ipotesi avveniristica e ancora lontana? Forse.
Per ora la ricerca scientifica si concentra però su riduzione dei consumi e sicurezza: «Il 92% degli incidenti sulle navi – spiega Natali – sono dovuti a fattori umani, se riusciamo ad aiutare gli operatori può essere ridotto in maniera drastica il rischio, ad esempio, che una petroliera perda il suo carico in mare».
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